Invece del vertice in Germania con Biden e gli altri Capi di Governo alleati, Zelensky ha dovuto accontentarsi di un tour per colloqui bilaterali nelle principali capitali europee. L'obiettivo da una parte è sempre lo stesso: farsi promettere aiuti militari e sostegno economico e politico, dall'altro è anche quello di presentare il suo cosiddetto: Piano per la Vittoria, un progetto elaborato per poter raggiungere a detta di Zelensky la pace entro la fine del 2025. I prossimi mesi per il Presidente ucraino saranno cruciali, complice l'arrivo della brutta stagione, spera di bloccare l'avanzata russa nel Donbass, di contrattaccare con missili a corto e medio raggio e di proporre almeno all'inizio un cessate il fuoco sulle linee di combattimento attuali. Per fare questo Kiev ha bisogno del sostegno alleato per superare i bisogni energetici ucraini durante l'inverno, e dell'arrivo di più armamenti. Questi sono i temi affrontati nelle ultime ore anche col Cancelliere tedesco Olaf Scholz che ha garantito il totale supporto del suo Paese come hanno fatto prima di lui i Capi di Governo di Italia, Francia e Regno Unito e ha anche rilanciato l'idea che la Russia partecipi alla prossima conferenza sulla guerra in Ucraina. Del conflitto si sta occupando ovviamente anche il nuovo Segretario Generale della NATO Mark Rutte che andrà in Germania nei prossimi giorni anche per visitare i campi di addestramento per i soldati ucraini. In questa attività sono coinvolti diversi Paesi dell'Alleanza. Il Capo del Governo di Kiev ha spinto anche per avere garanzie sul processo di adesione Ucraina alla Nato e su un rapido ingresso nell'Unione Europea di Kiev. Da questo punto di vista però entrambe le Alleanze dovranno fare i conti con le loro divisioni interne e con decisioni che in questo caso si prendono all'unanimità.