Si abbatte una terza tegola giudiziaria sulla ministra del Turismo Daniela Santanchè. Dopo le due indagini su Visibilia Editore, la senatrice di Fratelli d'Italia risulta infatti indagata dalla Procura di Milano anche per la bancarotta fraudolenta di Ki Group S.r.l., una delle società del gruppo del bio-food guidato fino al gennaio 2022 dalla ministra. L'iscrizione nel registro degli indagati di Santanchè, anticipata dal quotidiano La Stampa, insieme con quella dell'ex compagno Giovanni Canio Mazzaro, del fratello Michele Mazzaro, e di altre 3 persone si evince dall'atto di proroga delle indagini, concesso dal Gip ai Pubblici Ministeri Gravina e Luzi e notificato lo scorso 19 novembre. Il tribunale fallimentare a gennaio, in base agli accertamenti del Nucleo di polizia economica e finanziaria della Guardia di Finanza di Milano, aveva dichiarato la liquidazione giudiziale della società con un "passivo" per oltre 8,6 milioni di euro. Successivamente erano fallite anche le altre società del gruppo, tra cui la quotata Bioera. L'accusa mossa a Daniela Santanchè dalla Procura di Milano, riferita al periodo in cui era ancora all'interno della compagine societaria del gruppo di bio-food, si aggiunge a quella di falso in bilancio e di truffa aggravata ai danni dello Stato per la cassa integrazione Covid nell'ambito delle inchieste su Visibilia Editore che vedono la ministra al centro di due procedimenti arrivati in udienza preliminare. Sul filone legato alla truffa aggravata la difesa ha sollevato una questione di competenza territoriale tra Roma e Milano su cui è attesa a gennaio la decisione della Corte di Cassazione.