Penso che Navalny non c'entra assolutamente niente con questa cosa primo perché Navalny in Russia ha pochissimo riscontro e secondo perché ormai il gruppo Navalny si è abbastanza diviso essendo lui sotto custodia cautelare, e quindi, i suoi seguaci si sono divisi un po' per i Paesi europei. Qui c'è bisogno di un'organizzazione molto specifica, di servizi di sicurezza che possono, innanzitutto, organizzare i mezzi per un attentato di questo genere. Perché, riuscire a reperire un esplosivo di quella quantità e gestire tutta l'operazione, ovviamente, non è una cosa che può fare un blogger unico. Quindi, penso che il contributo di Navalny sia da escludere. Mettersi insieme agli ucraini, chiaramente oggi, dove ieri 2 aprile è stata fissata la bandiera russa sul municipio di Bakhmut. Quindi, con questa simbologia è stato un po' anche un modo forse, quello che sempre si dice qui a Mosca, di distogliere l'attenzione dalla conquista di Bakhmut da parte di Wagner, il fatto che sia stato colpito un locale di Prigozhin è abbastanza palese. Io direi che attualmente ci sono strategie abbastanza chiare. La Russia vuole andare avanti, ha risolto gran parte dei suoi problemi economici cambiando la direzione del suo business da Occidente verso Oriente. L'incontro qui della Cina ha compattato questo mondo multipolare, questo nuovo mondo e quindi, secondo me, la dialettica che c'è all'interno di ogni Governo è fisiologica. Anche in Italia, se guardiamo alla dialettica che c'è all'interno dei ministri, anche qui c'è gente che vorrebbe essere più incisiva nella guerra, direi che, cosa che sembra un po' strana, però probabilmente quella relativa al Presidente Vladimir Putin è quella che forse forse lo vedo che tiene più le file. Forse, sto dicendo una cosa che non verrà molto apprezzata e non c'è niente, ma forse è quasi più moderato.