Primo dibattito televisivo in Iran tra i candidati presidenziali in vista delle prossime elezioni lampo che si svolgeranno il 28 giugno consultazione dovute alla morte improvvisa del presidente Raisi in un incidente aereo a maggio. Il consiglio dei Guardiani iraniano che gestisce le elezioni ha approvato sei candidati. La lista comprende Mohamad Qalibaf, speaker del parlamento iraniano ed ex comandante delle guardie rivoluzionarie, Sahed Jalili conservatore ex capo negoziatore per il nucleare, che ha diretto l'ufficio della Guida Suprema Khamenei. Il sindaco, anch'esso conservatore, di Teheran Zakani. Il dibattito sulla TV di stato è senza grandi exploit e abbastanza monocorde, si concentra sulla ovvia condanna verso le sanzioni occidentali e sulla crisi dell'economia che affligge un paese dilaniato dalla disaffezione di una parte consistente della società civile, colpita dalla feroce repressione del regime che non molla la presa. il dibattito viene seguito dalle piazze e nelle strade, ma senza crearsi troppo illusioni o aspettative. La classe dirigente ultra conservatrice che controlla il Paese è omogenea e non ha scelto candidati di rottura; nessuno si aspetta un cambio di rotta e l'incognita della bassa affluenza aleggia più che mai.