Benjamin Netanyahu cede dopo settimane di pressioni della Casa Bianca, alla fine è proprio lui a dover convincere i ministri del suo gabinetto di guerra da approvare l'accordo con Hamas mediato dal Qatar e dall'Egitto, fortemente voluto dagli Stati Uniti per il rilascio di una parte significativa dei 240 ostaggi sequestrati dal Movimento palestinese nell'attacco di un mese e mezzo fa. Il via libera arriva in piena notte dopo una riunione fiume di 6 ore. Per riavere ogni ostaggio tenuto prigioniero nei tunnel di Gaza, Israele dovrà liberare 3 palestinesi detenuti nelle sue carceri. L'accordo è un primo passo a quanto dice il governo e riguarda inizialmente 50 persone di cittadinanza israeliana, 30 bambini e 20 donne. Concedendo una pausa nei combattimenti, saranno rilasciati al ritmo di 10 al giorno: ogni 10 ostaggi in più, ci sarà un ulteriore giorno di tregua. In cambio, in totale dovranno essere 150 i detenuti palestinesi liberati. La lista dei prigionieri l'ha fatta Hamas. I giudici israeliani dovranno ora valutarne i reati, verosimilmente i primi scambi non si faranno prima di giovedì. L'accordo precisa anche che Israele dovrà lasciare entrare a Gaza 300 camion di aiuti umanitari medicine e carburante ogni giorno; è stata una decisione difficile, ma giusta, ha detto il primo ministro israeliano che ha ringraziato il presidente degli Stati Uniti per aver migliorato i termini dello scambio, pur precisando che il cessate il fuoco non significa la fine della campagna militare su Gaza: per quello, sarà necessario che tornino a casa tutti gli ostaggi.