Si, cominciamo da quest'ultima notizia, che probabilmente è quella che ha avuto un impatto più significativo, sebbene, naturalmente, le immagini delle donne che vengono cacciate dai talebani abbia colpito molto la stampa internazionale, ma comunque quest'ultima notizia: l'esplosione non è stata molto forte. Si è trattato di un IED, cioè un ordigno improvvisato, e in una zona più o meno 40 minuti di macchina da dove ci troviamo noi e quindi molto distante, ma l'esplosione era contenuta perché era contro questo ufficio che rilasciava dei documenti. Difficile ancora capire chi sia l'autore di questo attacco se, probabilmente come si pensa, è lo Stato islamico del Khorasan, che è la formazione terroristica ovviamente erede del califfato di Al-Baghdadi che, come sapete, è molto attiva e si teme che possa agire nuovamente, qui, a Kabul, proprio in occasione dell'anniversario dell'ascesa, del ritorno dei talebani, oppure se si tratti di una violenza settaria, perché appunto come ricordavi, si tratta di un quartiere hazara, cioè della minoranza mongola di confessione sciita e quindi condannata dalla comunità sunnita maggioritaria in Afghanistan. Però parliamo appunto della manifestazioni delle donne, stavamo cercando di andare a coprire noi stessi appunto, si trovava poco distante dall'Ospedale di Emergency, a poche centinaia di metri, è stata un'organizzazione più che altro improvvisata, nel senso che da giorni si cercava di far sì che le donne riuscissero a manifestare, avevano chiesto l'autorizzazione per poter scendere in piazza il 15, mentre invece gli è stato concesso solamente il 13, proprio per evitare disordine. Ma come vedete i talebani hanno risposto sparando dei colpi in aria. Come abbiamo detto, contenuto il numero delle donne che hanno partecipato, forse una trentina, spropositato il numero di mezzi di sicurezza che erano convenuti su quella Piazza, la piazza di Shari Naw, nel quartiere centrale di Kabul. Le conseguenze sono state per ora un fermo temporaneo delle donne, le quali sono state tutte rilasciate. Siamo rimasti in contatto con alcune di loro, le quali ci hanno confermato di essere in buone condizioni e nessuna di loro è rimasta ferita. Ma certamente è un segnale preoccupante del clima che si respira qui nella capitale afgana.