É la storia di come un villaggio qualsiasi lentamente si trasforma in una città importante, con la piazza del mercato, la cattedrale, un monastero, un ponte, la prosperità. É in una storia come questa, che parla di progresso ci sarà sempre conflitto tra chi lo vuole e chi invece non vuole il mercato, o un ponte o una Chiesa più grande. Chi non vuole alcun cambiamento ma invece vuole tornare ai tempi d'oro, è un conflitto perenne, c'è anche adesso, c'è sempre e in tutti i paesi. Spiega e riassume cosi Ken Follett, la trama di fu sera e fu mattina, attesissimo prequel della saga di King's bridge, una lotta per il progresso, una battaglia per il primato della legge che, dice Follett, Sembra che abbia risonanza oggi, perché il Governo contesta la supremazia della legge, qualcosa che pensavamo di aver stabilito anni fa. Quattro personaggi principali, ambientato prima dell'anno 1000, nel momento in cui 3 potenti gruppi combattevano per il controllo dell'isola, anglosassoni, vichinghi e Normanni, il libro racconta le radici del regno di oggi, la brutalità della schiavitù, il sistema di classi, il ruolo della religione e quello della scienza, quello delle donne. Parlare con Follett necessariamente significa parlare di passato e attraverso il passato di presente, nelle sue parole il razzismo sistemico che molti ancora negano, il classismo della società britannica, il femminismo, la Brexit e quella che lui definisce un'incredibile paura del diverso che sta paralizzando un popolo, un tempo alla conquista del mondo. Facciamo progressi, anche se a volte torniamo indietro, spero che quello che vediamo oggi con il populismo, l'avanzata del razzismo in molte parti del mondo, gli attacchi al primato della legge, o della democrazia siano solo piccole battuta d'arresto, come i meravigliosi anni 60 che finirono con l'elezione di Nixon alla presidenza. Spero che i miei nipoti potranno dire che la seconda metà del XX secolo e l'inizio del ventunesimo era stato un periodo di progresso, interrotto da piccole battute d'arresto.