Il tempo delle negoziazioni. Fresco di investitura il nuovo Primo Ministro francese Michel Barnier assicura di voler coinvolgere tutte le forze politiche nella formazione del nuovo Governo, da destra a sinistra per quanto la sinistra si sia già chiamata fuori a prescindere e prepari manifestazioni contro quella che definisce un'elezione rubata. Escludendo di voler rappresentare solo un Governo di destra nella sua prima intervista da Premiere, Barnier, si dice interessato alle buone proposte provenienti da tutte le parti dell'Assemblea Nazionale. L'appartenenza politica, però, non si può nascondere. Nel delineare le priorità della sua agenda, Barnier, parla da uomo repubblicano della destra moderata. Il controllo dell'immigrazione, la lotta al debito pubblico, il mantenimento della riforma delle pensioni che l'anno scorso hanno alzato l'età minima a 64 anni. Allo stesso tempo dice di essere disposto a migliorare le riforme approvate in passato a cominciare da quest'ultima mantenendo centrali sindacati e parti sociali. Ma la novità più grande, fino ad ora comunicata, sembra essere quella che riguarda il ruolo di Macron che dovrebbe essere più defilato rispetto ai sette anni passati, intenzionato a lasciare maggiore autonomia al suo Primo Ministro anche nella scelta dei Ministeri. Se sia vero o una tattica comunicativa dovuta al calo di popolarità del Presidente della Repubblica, lo si vedrà presto. I mandati dei Premier sono andati riducendosi l'uno dopo l'altro nel corso degli ultimi sette anni, spingendo forse l'Eliseo a tentare un vero cambio di strategia.