Ci sono gesti che certificano le svolte cruciali e senza dubbio sono emblematiche le visite in Libano del presidente francese Emmanuel Macron e del segretario delle Nazioni Unite Antonio Guterres, che ufficializzano un nuovo capitolo nella turbolenta vita politica del paese dei cedri. Macron ha sottolineato l'intento del suo viaggio, offrire sostegno e aiuto alla nuova leadership libanese e agli sforzi per formare un nuovo governo. Il Libano nel mezzo di una profonda crisi economica è reduce da due anni di vuoto politico e dalla devastazione della guerra con Israele. Il nuovo presidente, il generale cristiano maronita Joseph Aoun, eletto il 9 gennaio e il primo ministro musulmano sunnita Nawaf Salam, già presidente della Corte Internazionale di Giustizia, dovranno affrontare sfide non facili, l'approvazione di riforme economiche, la ricostruzione del sud del paese e il monitoraggio del cessate il fuoco tra Israele ed Hezbollah, in vigore dal 27 novembre che scade il 26 gennaio. Guterres ha annunciato invece il ritrovamento da parte dei caschi blu dell'UNIFIL di oltre 100 depositi di armi nascosti da Hezbollah nel sud del Libano e ha poi ribadito che in quella zona devono cessare l'occupazione e le operazioni militari israeliane. Dal 2022 la carica di presidente è vacante in Libano e l'elezione di Aoun è frutto di un accordo tra i leader dei clan pressati dalla comunità internazionale, in primis Francia, USA e Arabia Saudita ma è stata anche favorita dalle difficoltà di Hezbollah, l'onnipotente movimento sciita filo iraniano, chiavistello della vita politica libanese, profondamente indebolito da due mesi di guerra con Israele. Non è casuale se in questo rivolgimento politico, dopo due anni di ostruzionismo da parte tra gli altri di Hezbollah, riparte l'inchiesta giudiziaria sull'esplosione del porto di Beirut del 4 agosto 2020, quando morirono circa 250 persone per la deflagrazione di quasi 3.000 tonnellate di nitrato di ammonio lasciate incustodite per anni. Il giudice Tarek Bitar titolare dell'inchiesta ha fissato nuovi interrogatori per il 7 febbraio di persone coinvolte nel reato.