“Bengasi è libera”, parola di Khalifa Haftar. L’esercito nazionale libico dell’uomo forte di Tobruk ha rivendicato di aver completato la conquista di Bengasi ad oltre tre anni dall’inizio dell’operazione “Dignità” contro gli islamisti che controllavano la seconda città libica e capoluogo della Cirenaica. Lo riferisce Libya Herald, secondo il quale l’ultimo quartiere in mano jihadista, il Sabri, è stato espugnato con gli ultimi miliziani asserragliati nell’area di Sidi Akribesh. Le truppe di Haftar hanno inoltre scoperto in una casa i cadaveri di molti jihadisti, una sorta di cimitero delle vittime del conflitto. Per liberare la città portuale dai jihadisti, Haftar aveva lanciato l’operazione “Amaliyet al Karama” già nel maggio del 2014. Nonostante molti annunci di imminente successo fatti a partire già da due anni le sue milizie avevano sempre dovuto scontrarsi con sacche di resistenza. Il Generale è un protagonista della crisi libica e, sebbene una parte della comunità e l’Onu sostengano un governo di unità nazionale guidato dal Premier Fayez Al Sarraj, si stanno intensificando le esortazioni a coinvolgere maggiormente il Generale in una soluzione dello stallo in corso che impedisce l’individuazione di un solo referente per tutta la Libia con cui discutere e trattare anche e soprattutto la questione dei migranti.