Medioriente, rilasciati ostaggi Bibas, Calderon e Siegel

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2 mesi fa

Quarto scambio tra israeliani e palestinesi in prigionia effettuato con successo, all'indomani della partenza del Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu verso la visita ufficiale alla Casa Bianca. Secondo voci insistenti in Israele, Netanyahu avrebbe offerto alle opposizioni elezioni anticipate alla primavera del 2026 in cambio del sostegno al Governo qualora l'estrema destra in coalizione minacci di far cadere l'esecutivo pur di tornare a combattere a Gaza. In questo scenario interno tornano a casa i tre ostaggi israeliani, una consegna alla Croce Rossa Internazionale da parte di Hamas estremamente più controllata ma non meno propagandistica di quanto visto nello scorso scambio gestito principalmente dalla Jihad islamica, mostrando che nonostante la guerra di oltre quindici mesi, Hamas rimane ancora l'unica forza dentro Gaza in grado di mantenere l'ordine pubblico. La faccia contratta dell'israeliano Yarden Bibas, che lascia Gaza senza sua moglie e i due figli diventati il simbolo delle famiglie degli ostaggi, la cui sorte è ancora ignota, commuove Israele. Non meno forte o importante è la commozione dei palestinesi nel vedere uscire dalle carceri israeliane 183 persone. 111 di loro catturati durante i mesi di guerra dentro la Striscia di Gaza, durante le campagne di arresti di massa, che hanno visto letteralmente sparire centinaia di persone. Combattenti ma anche civili, deportati in basi militari israeliane e in quei giornata riportati a Gaza nella zona di Khan Yunis, da dove è partito anche il gruppo dei primi malati. Tutti i bambini con i loro accompagnatori che hanno attraversato il valico di Rafah per cercare cure mediche in Egitto, riaperto per la prima volta dopo nove mesi. Le autorità sanitarie di Gaza hanno affermato che più di 12.000 persone hanno urgente bisogno di cure. Anche 50 militari al giorno appartenenti a qualsiasi fazione palestinese, potranno effettuare un'evacuazione medica verso l'Egitto previa approvazione dei servizi di intelligence israeliana. Ma sui loro spostamenti vige silenzio assoluto. Continua la guerra in Cisgiordania, a Jenin, dove un bombardamento israeliano uccide un quattordicenne. .