L'iran è in guerra, la frase che negli ultimi mesi speravamo di non dover ascoltare è stata pronunciata dalla Guida Suprema iraniana Ali Khamenei, da una località remota e sconosciuta nascosto dal giorno dell'assassinio di Hassan Nasrallah ha minacciato tutti i paesi che sosterranno Israele; rincara la dose il presidente iraniano, Masoud Pezeshkian che avverte. Avete visto solo una parte del nostro potere, non entrata in guerra con l'Iran. Questa azione prosegue facendo riferimento alla attacco missilistico di Teheran su Israele è stato in difesa degli interessi dei cittadini iraniani poi si rivolge direttamente al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, l'Iran non cerca la guerra, ma affronterà con forza qualsiasi minaccia, non entrare in guerra con l'Iran. I centinaia di razzi lanciati sono la risposta iraniana all'operazione di terra israeliana contro i terroristi di Hezbollah, sostenuti dall'Iran e l'assassinio del suo leader Hassan Nasrallah, oltre ad aver decimato la leadership della più potente forza paramilitare del Medioriente. Soddisfazione delle Guardie della Rivoluzione iraniana, il 90% dei missili ha colpito con successo le basi militari del regime sionista attorno a Tel Aviv, fanno sapere in un comunicato i Pasdaran, che poi proseguono, questa operazione è stata condotta nel quadro del diritto alla legittima difesa, in conformità con le leggi internazionali e ogni stupidità del nemico troverà una risposta distruttiva e deplorevole. Alza il tiro il Ministro della Difesa iraniano, se il regime sionista commette un errore di calcolo molto probabilmente attaccheremo di nuovo a questa volta useremo missili più distruttivi. Mentre a Teheran, nella capitale iraniana, una folla celebra l'attacco a Israele.