Il 2025 si apre con una persistente crisi umanitaria e politica in Medio Oriente dove la guerra tra Israele e Hamas continua a causare distruzione e perdite di vite umane. I recenti attacchi sulla Striscia di Gaza, su Jabalya e il campo profughi di Gurey, aggravano una situazione già drammatica. La pioggia torrenziale ha peggiorato la condizione di migliaia di sfollati costretti a vivere rifugi di fortuna. L'ONU ha denunciato il rischio del collasso totale del sistema sanitario a Gaza, con gli ospedali trasformati in trappole mortali a causa dei continui attacchi. L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha evacuato 55 pazienti e 72 operatori sanitari verso gli Emirati Arabi Uniti ma oltre 12000 persone necessitano ancora di cure mediche all'esterno dell'enclave. Secondo l'Ufficio Centrale Palestinese di Statistica, la popolazione di Gaza è calata del 6% dal 7 ottobre 2023. La crisi demografica e la devastazione infrastrutturale rappresentano sfide a lungo termine per la ripresa del territorio. Nel frattempo raid israeliani continuano nella Cisgiordania occupata contribuendo a un'escalation di tensioni. L'uccisione del Comandante di Hamas: Abd al Hadi coinvolto in attacchi contro Israele, dimostra l'intensità delle operazioni militari israeliane mirate a colpire la leadership militare di Hamas. Anche lo Yemen è teatro di crescenti tensioni, i combattenti Houthi hanno dichiarato di aver abbattuto un drone militare statunitense segnalando un aumento delle ostilità fra le forze Houthi e la coalizione guidata dagli Stati Uniti e Israele. La risposta statunitense con attacchi aerei su San'a e altre aree sottolinea il rischio di un'escalation che potrebbe coinvolgere più Paesi della Regione.