"Con questa escalation in Medio Oriente quali saranno i futuri esodi e quanto veramente può ancora sopportare il pianeta in termini di rifugiati." "È una domanda molto pertinente, io sono in viaggio, sono qua al G7 oggi ad Avellino ma sarò domani spero se la sicurezza lo permette se lo spazio aereo sarà aperto, sarò in Libano proprio per manifestare anche la nostra solidarietà alle persone che soffrono l'impatto di queste crisi irrisolte, come a Gaza ma anche come in Sudan, come in Ucraina e in molti altri posti. Io lo dico sempre e lo ripeto ogni giorno siamo diventati incapaci di fare la pace, la rotta mediterranea e la rotta balcanica, queste sono le rotte che tradizionalmente riflettono l'aggravarsi di conflitti a monte. Prima di pensare a un eventuale aumento dei flussi verso l'Europa o verso l'Italia pensiamo ai flussi che già ci sono, c'è un milione di sfollati in Libano non è perché sono in Libano che è un problema minore queste sono persone che hanno bisogno di aiuti, di soccorso, di soluzioni, ce ne sono quasi 200mila che sono andati in Siria, un Paese di per sé fragilissimo, il riflesso nei Paesi europei è sempre di preoccuparsi di chi arriva da noi, diciamo, ma prima di quello è importante stabilizzare e aiutare chi soffre di queste situazioni." "Questi centri migranti in Albania, che cosa pensa di questa situazione." "Noi non facciamo parte di questo protocollo, non avremmo fatto parte della sua preparazione ma semplicemente c'è stato richiesto di assicurare o di monitorare che la messa in atto sia consistente, sia conforme al diritto internazionale di cui noi, in materia di rifugiati e di asilo siamo i custodi.".