Non semplici molestie, ma vere e proprie violenze domestiche. Sono queste le accuse pesantissime che pendono su Rob Porter, Segretario dello staff della Casa Bianca, fidatissimo del Presidente Trump e soprattutto del Capo di gabinetto, il generale John Kelly. Porter è stato accusato da due sue ex mogli di averle picchiate e sottoposte ad abusi fisici e psicologici ripetutamente. Una di loro ha anche fornito alla stampa una sua foto con un occhio nero, conseguenza, secondo il suo racconto, di un pugno durante un viaggio in Italia anni fa con Porter, allora suo marito. “Accuse false e vergognose” si difende lui, che comunque ha rassegnato le sue dimissioni, anche se in un primo momento, quando ancora non c’erano prove fotografiche e referti medici, soprattutto Kelly sembrava sostenerlo e addirittura coprirlo secondo alcuni, tanto che, una volta uscito fuori lo scandalo, il generale aveva difeso Porter in una sua iniziale dichiarazione, redatta, come di consueto, dal Capo della comunicazione, Hope Hicks, ventinovenne passata in sette anni dalla laurea ad una posizione di comando alla Casa Bianca grazie al rapporto di fiducia sviluppato con i Trump dopo aver lavorato per loro nella Trump Organisation a New York. Hicks, ormai da alcuni mesi, ha una relazione proprio con Porter. I due si sono iniziati a frequentare all’ombra dello Studio Ovale e lui per lei avrebbe lasciato la sua ultima compagna. Un intreccio di privato e pubblico che rischia di indebolire ulteriormente il cerchio ristrettissimo di cui si circonda e si fida Donald Trump, proprio nel momento in cui, grazie anche ai risultati economici, la popolarità del Presidente è tornata a salire, attestandosi, per la prima volta negli ultimi sette mesi, attorno al 40 per cento.