Cari fratelli e sorelle degli Stati Uniti seguo con grande preoccupazione i dolorosi disordini sociali che stanno accadendo nella vostra nazione in questi giorni, a seguito della tragica morte del signor George Floyd. Mentre in America continuano gli scontri e le chiese, non solo quella cattolica, ma anche quelle episcopali e altre confessioni cristiane, protestano per la strumentalizzazione in momenti così tragici di simboli religiosi da parte del Presidente Trump, sulla morte di Flyod interviene anche Papa Francesco. No al razzismo, dice ma no anche alle violenze. Cari amici, non possiamo tollerare né chiudere gli occhi su qualsiasi tipo di razzismo o di esclusione e pretendere di difendere la sacralità di ogni vita umana. Nello stesso tempo dobbiamo riconoscere che la violenza delle ultime notti è auto distruttiva e auto lesionista. Nulla si guadagna con la violenza e tanto si perde. Il razzismo non è solo un crimine, troppo spesso non condannato, Francesco dice che è anche un peccato. Riunisco la Chiesa di Saint Paul e Minneapolis e di tutti gli Stati Uniti nel pregare per il riposo dell’anima di George Floyd e di tutti gli altri che hanno perso la vita a causa del peccato del razzismo.