A cinque giorni dal devastante sisma che ha colpito il Myanmar e la Thailandia, la giunta militare al potere nell'ex Birmania dal colpo di Stato del 2021, ha annunciato un cessate il fuoco temporaneo fino al 22 aprile per facilitare sforzi umanitari e le operazioni di soccorso, un gesto di apertura dopo l'iniziale rifiuto da parte del regime di accettare a tregua proposta dai gruppi di guerriglia etnica che si pongono danni alla giunta. La guerra civile in atto, infatti, nel paese stava rendendo complicati e rischiosi gli interventi di soccorso, tanto che nelle ultime ore l'esercito aveva ammesso di aver sparato a colpi di avvertimento al passaggio di un convoglio della Croce Rossa cinese che attraversava un'area di conflitto perché non si era fermato all'alt dei soldati. Intanto il leader della giunta al potere Min Aung H-laing si prepara a un raro viaggio all'estero, giovedì si recherà infatti a un vertice regionale a Bangkok incentrato sulla devastazione che ha messo in ginocchio i due paesi. Nel frattempo è stato estratto vivo da una squadra di soccorritori birmani e turchi, un giovane sepolto dalle macerie di un hotel nella capitale birmana. Il bilancio reso noto della giunta militare, parla di quasi 3000 vittime, centinaia di dispersi, migliaia i feriti. La situazione resta drammatica sia dal punto di vista delle operazioni di soccorso che dell'emergenza umanitaria e sanitaria. Mancano acqua potabile, cibo, medicine e rifugi per gli sfollati che secondo le stime dell'ONHCR sono un milione e 600 mila. Gli aiuti internazionali stanno arrivando, anche se i soccorritori hanno chiesto di allentare le restrizioni per raggiungere un maggior numero di sopravvissuti. In partenza da Copenaghen un ponte aereo con 18 tonnellate di rifornimenti dell'Unione Europea con assistenza all'infanzia e forniture sanitarie e igieniche. L'ONU ha però smentito che ci sia stato un blocco da parte del regime, come invece era stato denunciato dai gruppi armati. .