Leggendario boss del narcotraffico, fondatore del cartello di Sinaloa, protagonista di spettacolari evasioni dalle carceri del Messico, adesso Joaquín Guzmán, El Chapo, è stato estradato negli Stati Uniti. È già comparso in tribunale davanti a un giudice federale, a poche ore dall’atterraggio a New York, e si è dichiarato non colpevole. Sono 17 i capi d’accusa contro di lui, fra cui cospirazione, corruzione, importazione di droga, omicidio, distribuzione di armi da fuoco e riciclaggio di denaro. Ma è ricercato anche dalla giustizia di California, Texas, Illinois e Florida. Rischia la pena di morte, ma i media americani lo escludono per via delle rassicurazioni che gli Stati Uniti avrebbero fornito in tal senso al Messico. In pochi anni, Guzmán era arrivato a dominare il traffico di droga verso gli Stati Uniti, fino ad essere inserito da Forbes nella lista degli uomini più ricchi del mondo, con tanto di copertina dedicata. All’arrivo di El Chapo a New York sono state tali le misure di sicurezza da portare, durante il suo tragitto, alla chiusura del ponte di Brooklyn.