Continua il ritorno faticoso ma costante di centinaia di migliaia di palestinesi verso il Nord della Striscia di Gaza. In questo contesto, il Presidente americano Trump, torna a suggerire un espatrio dei residenti verso l'Egitto ed incontrerà il Primo Ministro israeliano Netanyahu alla Casa Bianca per il prossimo 4 febbraio. Il primo leader straniero a ricevere un simile invito nel secondo mandato di Donald Trump. Del tema dei profughi palestinesi si occupa l'intera comunità internazionale. L'Agenzia delle Nazioni Unite, UNRWA, dovrà cessare ogni attività sul territorio israeliano, come votato dalla Knesset lo scorso autunno a partire dal 30 gennaio. I legislatori hanno citato quello che hanno descritto come il coinvolgimento di alcuni membri dello staff dell'UNRWA nell'attacco del 7 di ottobre. Una mossa anche politica, che mira a ribadire di non accettare più la classificazione di "rifugiato" per i discendenti dei profughi palestinesi del '48, l'anno della creazione dello Stato di Israele. L'UNRWA chiede la protezione diplomatica per il suo quartier generale a Gerusalemme Est, che verrà svuotato il 29 gennaio, con lo staff internazionale spostato in Giordania. In un discorso al Consiglio di sicurezza dell'ONU, il Capo dell'agenzia, Philippe Lazzarini, ha definito la legge come catastrofica per le sue conseguenze sui servizi e la popolazione palestinese, e per l'erosione della loro fiducia nei confronti della comunità internazionale. Il rappresentante degli Stati Uniti ha invece dichiarato l'appoggio americano alla decisione di Israele. Nella Cisgiordania occupata, Israele lancia una nuova operazione militare nel campo profughi di Tulkarem, con ordini di evacuazione alla popolazione civile, che si ritrova quindi sfollata. In Libano bombardamenti israeliani sulla città di Nabatiye, più di una decina i feriti. In Siria, il Ministro della Difesa israeliano Katz, annuncia che l'occupazione militare israeliana nella buffer zone siriana delle Alture del Golan, non è più da considerarsi temporanea, ma a tempo indeterminato, citando ragioni di sicurezza derivate dal cambio di regime a Damasco. .