Inizia da Singapore la quarta e ultima tappa del viaggio di Papa Francesco, a terra dopo 4quattro ore il volo che da Timor Est lo porta nella città stato situata all'estremità della penisola malese. Siamo a Singapore, ad attendere Papa Francesco una realtà completamente diversa rispetto alle città che ha sin qui visitato in questo suo lungo viaggio in Asia e Oceania; un popolo di circa 6 milioni di persone tecnologicamente avanzato snodo commerciale importante ma dalle differenze molto marcate a livello sociale. Diversa anche l'accoglienza come era prevedibile in un paese in cui gran parte della popolazione di etnia cinese è di fede buddista. Questa tappa assume un significato diverso dalle altre se non altro perché Singapore è anche la porta d'ingresso per la Cina e per le relazioni che potrebbe aprire. È il secondo Papa che visita Singapore. Era infatti il 1986 quando San Giovanni Paolo II entrò nel paese. Bergoglio incontra privatamente i Gesuiti della Compagnia di Gesù nel primo appuntamento nel paese, molto attesa, da circa 50mila persone, secondo le stime, la messa nello stadio di Singapore con la cupola più grande del mondo. Un altro momento per incontrare i fedeli dopo la grandissima partecipazione alla spianata di Taci Tol a Dili. E proprio lasciando Timor Est, il Papa ha voluto salutare i giovani, la maggioranza della popolazione. A loro si è rivolto poco prima di partire per Singapore: fate chiasso ragazzi ha ripetuto più volte, rispettate gli anziani e i bambini, onorate la grande storia del vostro paese. E ai giovani dedicherà l'ultimo impegno di questo lungo viaggio, al Junior College di Singapore.