"Io credo che Papa Francesco, ovviamente, debba stare tranquillo, a riposo, perché la malattia è stata anche seria ed è seria. Certamente, però, la sua volontà di continuare, di vivere, la volontà di testimoniare in questo tempo il bisogno di pace e di unità lo trattiene in vita in maniera molto bella. Vorrei dire che ha una resilienza straordinaria. E questo lui ne è ben consapevole. Questo ci dà, come dire, per un verso l'impegno a continuare a pregare, a stargli accanto. Per altro verso, io credo che sia davvero importante, ecco, avere fiducia, perché una persona come papa Francesco oggi, io direi, in questo momento storico è quasi indispensabile". "Lei si dice preoccupato per le sue condizioni di salute?" "Ma io direi che, già da prima in verità, perché Papa Francesco è un uomo talmente appassionato dell'incontro con la gente che non si risparmia. E hai voglia quelli che gli stanno intorno a dirgli: stai buono. Ma lui farebbe come Gesù quando gli portavano i bambini: lasciate che vengano a me e non glielo impedite. Ora i medici in questo momento giustamente un po' glielo impediscono, ma credo che sia saggio quello che loro stanno facendo. Io eviterei allarmismi, preoccupazioni eccessive. Eviterei, diciamo, come dire, insinuazioni di qualsiasi natura. In questo momento è bene per tutti avere la serenità di una serietà della malattia, ma che non è una malattia che distrugge. È una malattia che può essere guarita e che certamente può dare di nuovo al Papa quello slancio di cui lui e tutti noi abbiamo bisogno". "In questi giorni ci sono sostate moltissime notizie relative anche a un eventuale passo indietro di Papa Francesco. Parole che sono arrivate per esempio anche dal Cardinal Ravasi. Lei per come lo conosce, pensa che un'opzione del genere possa essere sul tavolo?" "Per come io lo conosco, assolutamente no. Lui sa bene che è lo spirito che guida la Chiesa. E ovviamente, ciascuno di noi, anche quando sta in salute, non è all'altezza del compito. E tanto più in questo momento nel quale è importante, certo, la salute fisica, ma soprattutto la passione del cuore, il primato dell'amore, il primato della fraternità tra tutti. Ecco, è la sua voce, quella di cui noi abbiamo bisogno. Ed in questo momento è bene che un po' la risparmi perché deve continuare a parlare forte, a voce alta, in una babele di linguaggi, in una confusione di prospettive dove anche le cose belle rischiano di essere avvelenate. Ecco perché, Papa Francesco, lo auguriamo a tutti, e al mondo, e a noi, deve tornare presto a parlare e a dirci la sua gioia di seguire il Vangelo e l'amicizia tra i popoli". "Le notizie che si sono rincorse, sono segno di dissidi interni?" "Io non credo però che sia il momento di mettersi, come dire, a far volare i corvi in giro. Ecco, proprio perché di tutto abbiamo bisogno meno di questo. Stiamo a quello che dicono i medici. Stiamo anche a quello che ci dice l'istinto del cuore, la nostra fede, l'amore, la preghiera universale che si sta stringendo attorno a lui, è segno, a mio avviso, di un atteggiamento positivo". .