Arriva a bordo di un c130 dell'Aeronautica Militare australiana Papa Francesco per la sua visita a Vanimo, vera periferia della periferia sulla costa nord-occidentale della Papua Nuova Guinea. Qui l'incontro con i fedeli della diocesi nella spianata davanti alla cattedrale, è accolto da un enorme scritta galleggiante con un cuore "Benvenuto Papa Francesco". Vanimo ha spiagge meravigliose ma manca tutto. Da decenni, missionari argentini lavorano in queste zone e il Papa ha voluto inserire questa tappa nel viaggio proprio per vederli portando con sé circa una tonnellata tra medicinali, vestiti, giocattoli. Secondo le autorità locali, sono 20 mila i fedeli presenti. Ogni incontro con le persone diventa occasione di festa come quella allo stadio Sir John a Port Moresby. Ancora una volta in mezzo alla gente in mezzo alle persone a chi è venuto qui a vederlo anche solo per un momento Papa Francesco ripete il suo no, ad ogni forma di violenza. La richiesta di pace di protezione per le nazioni e per il Creato. Parole sottolineate davanti a 35mila persone locali. "A questa benedetta terra, vorrei insieme a voi, invocare per intercessione di Maria Santissima il dono della pace per tutti i popoli. In particolare, lo chiedo per questa grande regione del mondo tra Asia, Oceania ed Oceano Pacifico: pace, pace per le nazioni e anche per il Creato. No al riarmo, e allo sfruttamento della casa comune, si all'incontro tra i popoli e le culture, si all'armonia dell'uomo con le creature". In una giornata, in due luoghi diversi della Papua 55mila persone si sono mosse per incontrare il Papa in una terra dove tutto è difficile. A loro, Francesco ripete: non sentitevi distanti soli e lontani, in una terra lontana apritevi alla gioia. E con gioia, sicuramente tutte queste persone hanno risposto in ogni paese fin qui visitato. Prossime tappe di questo lungo viaggio, Timor Est e Singapore. Proprio Timor Est si prepara ora così ad accoglierlo.