Qualcuno con un cellulare riprende tutto: le auto in fiamme, l’arrivo dei soccorsi. Quattro agenti sono feriti, due in modo gravissimo, con ustioni su gran parte del corpo. Siamo in Francia, Viry-Chatillon, nel quartiere della Grande Borne Banlieue, a sud di Parigi, tra le aree più difficili dell’Île de France, ad alta concentrazione di immigrati, giovani, poveri disoccupati, più volte teatro di violenze. Sono da poco passate le 15 quando una quindicina di persone attacca con delle molotov le due pattuglie in servizio a quest’incrocio, sulla strada provinciale 445. La zona è riserva di caccia, di spacciatori e ladri che non hanno gradito il sistema di videosorveglianza installato nell’aprile scorso dal Comune, proprio nel tentativo di avere la meglio sulla piccola criminalità. La telecamera è già stata presa di mira quattro volte in diciotto mesi, l’ultima lo scorso 24 settembre. Quando parte l’agguato, gli agenti sono lì anche per garantire che non venga distrutta di nuovo. Il Ministro dell’interno Bernard Cazeneuve si è detto indignato per quello che è successo e ha promesso che assicurerà alla giustizia i responsabili. I sindacati di polizia non usano mezzi termini: siamo alla guerriglia civile.