In una campagna elettorale nella quale i colpi di scena sono la nuova normalità, è difficile identificare la sorpresa d’ottobre in grado di cambiare il corso delle elezioni. Così, se gli Stati Uniti ancora discutono le rivelazioni del New York Times circa le tasse legalmente non pagate da Donald Trump, Hillary Clinton ne approfitta per diffondere uno spot che chiama in causa la middle class: “Se pensa di essere intelligente per non averle pagate, cosa pensa di voi che le pagate?”, si chiede, costruendo la risposta. Altri particolari del passato imprenditoriale del Taikun potrebbero avere un peso. Da un lato nuove accuse di sessismo da parte di ex concorrenti e lavoratori del programma The Apprentice a fare il paio con la storia di Miss Universo; dall’altro, dopo gli affari con Cuba ai tempi di Fidel Castro, ci sarebbe un altro embargo violato. A svelarlo è il consorzio internazionale di giornalisti investigativi, autori dello scoop Panapa Papers. Tra il 1998 e il 2003 la Trump Organisation avrebbe affittato degli uffici a New York alla Bank Melli banca iraniana, inserita, nel 1999, nella lista nera delle Istituzioni legate a terrorismo e programma nucleare di Teheran; un affitto da circa mezzo milione di dollari l’anno, al quarantaquattresimo piano del grattacielo GM ereditato da Trump quando acquistò l’edificio, ma mai interrotto, di cui non è chiaro se lui fosse a conoscenza personalmente, ma di cui certamente la Clinton gli chiederà conto, soprattutto vista la posizione rigidamente contraria all’accordo con Teheran siglato da Barack Obama. Rimane, però, da capire se e quando tutto ciò influenzerà l’andamento dei sondaggi che fotografano la campagna come estremamente incerta. Per il Los Angeles Times è in vantaggio il repubblicano, per l’istituto Rasmussen la democratica, ma sempre con uno scarto minimo, mentre sulle mura del nuovo Trump Hotel di Washington compare la scritta “Black Lives Matter”. Ottobre è appena iniziato e di sorprese ne promette molte.