I nuovi equilibri globali dell'era Trump passano anche da un cambiamento netto in Medio Oriente, da un rimodellamento della regione che dia più sicurezza a Israele e isoli definitivamente l'Iran. La concomitanza non casuale, ma fortemente voluta anche dal Tycoon, della tregua a Gaza e dell'insediamento di The Donald alla Casa Bianca, sottolinea come quest'area del mondo sarà una priorità della politica estera del nuovo presidente americano. Già, perché dal Medioriente allargato passano molti interessi americani e perché una stabilità regionale garantirà a Trump libertà di movimento in altri teatri strategici. Intanto all'interno della striscia di Gaza la tregua, iniziata domenica, per ora regge. Romi Gonen, Emily Damari e Doron Steinbrecher, le tre donne israeline rapite all'alba del 7 ottobre 2023 dai terroristi di Hamas tenute in cattività per 471 giorni a Gaza, e liberate il primo giorno di cessate il fuoco, sono in buona salute come affermano i medici dello Sheba Medical Center di Tel Aviv. Emily, nel suo primo post sui social, grida al mondo: sono tornata alla vita. Dentro l'enclave in palestinese, dove centinaia di sfollati palestinesi provano a tornare nelle loro case, o meglio verso ciò che è rimasto delle loro abitazioni, la Mezzaluna Rossa palestinese si affretta a costruire decine di rifugi di fortuna per la popolazione. Per Save the Children, ora che le armi tacciono, la priorità è portare il cibo, acqua e medicine ai bambini della striscia dato che negli ultimi mesi in molti hanno cercato di sopravvivere con un solo pasto al giorno e in tanti non hanno potuto ricevere cure mediche. In un territorio martoriato da 15 mesi di guerra dove secondo le nazioni unite, l'85% degli edifici è danneggiato o distrutto e accanto ad ogni strada, tra la polvere, ci sono solo cumuli di macerie.