Resta alta la tensione in Cile. Nonostante la strategia conciliatoria del Presidente Sebastian Pinera le proteste e gli scontri continuano. Disordini che dal 18 ottobre scorso hanno provocato 18 morti tra cui un bimbo di 4 anni. Una violenza accesa a causa dell'aumento del biglietto della metro, poi revocato. Il Capo dello Stato, per placare gli animi, ha annunciato l'invio al Congresso cileno di un disegno di legge per annullare l'aumento delle bollette elettriche, primo provvedimento della cosiddetta agenda sociale. Ma evidentemente tutto questo non è servito. Molte scuole rimangono ancora chiuse, i trasporti paralizzati. Migliaia di manifestanti scendono in strada, innescando scontri con la polizia. Per le vie del centro di Santiago, incendi e lanci di detriti, con le forze dell’ordine che rispondono a suon di lacrimogeni e getti d'acqua. Saccheggiati diversi negozi come questo, a Valparaiso, letteralmente preso d'assalto e svuotato dalla folla. Per questo il coprifuoco decretato dal Governo continua. Intanto si sono moltiplicate le denunce sui metodi utilizzati dalle forze dell’ordine durante lo stato di emergenza. Così l'Alto Commissario per i Diritti Umani dell'ONU, l'ex Presidente del Cile Michelle Bachelet, ha inviato una missione per verificare se c'è stata una violazione dei diritti umani durante le proteste nel Paese.