La rabbia esplode ancora più violenta a Nairobi in Kenya quando si diffonde la notizia che la tanto contestata legge finanziaria che aumenta le tasse, è stata approvata dal Parlamento. I manifestanti prendono d'assalto l'edificio e danno fuoco ad alcuni uffici, in fiamme anche la sede del governatore della città. Durante le irruzioni i parlamentari si sono dovuti rifugiare nei sotterranei della struttura mentre la polizia cercava di respingere all'esterno i manifestanti. Da giorni il Paese è attraversato da proteste crescenti che ne la repressione, ne i tentativi maldestri di mediazione da parte al Governo sono riusciti a fiaccare. Diverse le vittime degli scontri con la polizia che ha lanciato lacrimogeni e sparato proiettili di gomma contro la folla. Ferito un giornalista dell'agenzia di stampa francese intossicata, la sorellastra dell'ex presidente degli USA Obama. Centinaia le persone ferite, centinaia gli arresti. Amnesty International denuncia la sparizione di alcuni attivisti. La legge approvata, seppur edulcorata, prevede l'aumento di diverse tasse tra cui quella sul carburante che verrà raddoppiata. Non c'è più traccia invece delle accise su olio vegetale e pane. Inizialmente pacifica e guidata dai giovani la protesta contro le politiche del presidente Ruto si è sempre più allargata e radicalizzata. Se prima le proteste iniziate la settimana scorsa ricordavo solamente le proposte per l'aumento delle tasse, ora i manifestanti chiedono le dimissioni del presidente. Il paese di oltre cinquantadue milioni di abitanti ha l'economia più forte dell'Africa Orientale ma l'inflazione negli ultimi tempi è cresciuta in modo esponenziale. Obiettivo del Governo è ridurre il debito pubblico che ammonta l'equivalente di circa 75 miliardi di euro, più del 70% del Pil.