È la prima volta che il Presidente Vladimir Putin appare in pubblico, in un teatro internazionale, dopo la marcia del gruppo paramilitare russo Wagner dal fronte ucraino verso Mosca. Nella confusione di quelle ore, si è parlato di tentato golpe e di un leader del Cremlino indebolito da quell'affronto arrivato da milizie da lui stesso sostenute. Il vertice di oggi, in versione telematica, dell'Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai sarebbe l'ennesimo vertice internazionale sulla sicurezza, seppur centrale, considerando che i Paesi membri rappresentano il 40% della popolazione mondiale. In queste ore però, il summit diventa per Putin un palcoscenico diverso. Il Presidente ha infatti avuto modo di veicolare un messaggio ai suoi rivali, l'Occidente dal quale è sempre più isolato, al quale si è rivolto ricordando come la Russia si opporrà a sanzioni e provocazioni. E un messaggio ha inviato anche ai suoi alleati presenti, quello di essere ancora in controllo, nonostante il colpo ricevuto alle spalle: il popolo russo è unito come mai prima, ha detto. Allo stesso tempo, Putin sonda qui la solidità delle sue amicizie dopo gli eventi che hanno scoperto il suo fianco davanti al mondo. Attorno al tavolo virtuale si sono seduti infatti gli uomini forti di Paesi alleati non propriamente democratici, i leader cinese Xi Jinping e l'indiano Narendra Modi, ma anche i Capi di Stato e di Governo di molte Nazioni dell'Asia Centrale, tradizionalmente nell'area di influenza di Mosca, che guardano però oggi con preoccupazione all'instabilità russa. In Russia, l'inquietudine del regime è palpabile, emerge anche dal livello di repressione: Elèna Milàshina, giornalista di uno degli ultimi media indipendenti in russo, Novaya Gazeta, è stata aggredita e picchiata da ignoti in Cecenia. Sul fronte dei combattimenti, in queste ore continua la guerra dei droni: i vertici militari russi affermano di aver sventato un attacco nella regione di Mosca, mentre droni russi hanno ucciso ieri in Ucraina tre persone.