Nuovi focolai paesi isolati e numeri record. Il virus ha attaccato Romania e Bulgaria, scatenando un allarme badanti in Italia. "Il covid non è sconfitto, continua a circolare," così il ministro della salute, Speranza ha motivato l'obbligo di quarantena per i cittadini che negli ultimi 14 giorni abbiano soggiornato in Romania e Bulgaria. Limitazione che già riguarda chi proviene dall'area extra Schengen. Il ministro invoca alla prudenza, accogliendo l'allerta lanciata dall'Oms che suggerisce restrizioni più rigorose dove necessario. L'epicentro è Bucarest, ma i focolai sono diffusi Boyko Borissov il primo ministro bulgaro è in quarantena dopo che un suo stretto collaboratore è risultato positivo al Covid. Siamo ad oltre 42mila contagi in Romania e quasi centomila in Bulgaria. Numeri contenuti ma ciò che preoccupa è l'impennata. Tra badanti, colf e operai i lavoratori romeni in Italia superano il milione. Dopo il lockdown c'è stato un massiccio rientro nei paesi d'origine, ed ora il ritorno al lavoro con diversi casi di contagio di persone anziane ad inevitabile stretto contatto con le loro badanti. I controlli all'entrata sono stati sino ad ora blandi se non inesistenti. Il supporto di questi lavoratori è essenziale, a partire da chi ha bisogno d'assistenza sino al mondo dell'agricoltura. Coldiretti segnala apprensione per la vendemmia che inizia ad agosto oltre 100mila stagionali arrivano ogni anno dalla Romania insieme a diecimila cittadini bulgari dalla riapertura delle frontiere il primo luglio è la prima volta che i due paesi nel UE vengono esclusi dalla libera circolazione. L'indice nazionale Rt è a 0.95 secondo le cifre dell'istituto della sanità, la trasmissione in Italia è quindi stazionaria, ma in sei regioni è superiore al uno, a causa dei recenti focolai.