"Alexei Navalny sta morendo". Lo denunciano il team medico e la moglie del più noto oppositore del Presidente russo Vladimir Putin, pubblicando i preoccupanti esami del sangue, che mostrano un deterioramento dei livelli di potassio. Nella colonia penale di Pokrov, a 100 chilometri da Mosca, dove è detenuto da gennaio, Navalny ha smesso di mangiare da 20 giorni. Dopo aver iniziato ad accusare dolori alla schiena e aver perso sensibilità agli arti, al giornalista, famoso per le inchieste sulla corruzione nel Paese, è stata negata la visita con il proprio medico. Da lì la scelta dello sciopero, fino a che non è stato minacciato di alimentazione forzata. Con 10 kg persi e il fisico messo a dura prova dalla detenzione, ora il cuore di Navalny rischia di non farcela. "Di solito si preferisci evitare di parlare di morte" ha scritto la sua portavoce "ma Alexei sta morendo, adesso. Nelle sue condizioni è questione di giorni". Un appello disperato per il suo accesso alle cure mediche appropriate è stato firmato anche da oltre 70 personalità della cultura e dello spettacolo, da Jude Law a J. K. Rowling, in una lettera pubblicata su tutti i giornali internazionali. Anche il Presidente americano Joe Biden, che tempo fa aveva dato a Putin dell'assassino, ha parlato di situazione totalmente ingiusta. La vicenda di Navalny va avanti da agosto, quando il reporter è stato avvelenato con un agente nervino, da un gruppo di agenti segreti russi. Al rientro in patria dalla Germania, dove era stato ricoverato in gravissime condizioni, l'oppositore è stato condannato a due anni e mezzo di carcere. Ha fatto il giro del mondo l'immagine del cuore disegnato sul vetro del tribunale per la moglie Yulia. "Andrà tutto bene" le aveva detto.