La Francia scende in piazza per il secondo week end consecutivo, si protesta contro i recenti episodi di brutalità della polizia e contro un progetto di legge sulla sicurezza voluta dal presidente Emmanuel Macron, che secondo i manifestanti, limiterebbe le libertà civili. Alla piazza non è bastato l'annuncio del governo di voler riscrivere l'articolo 24, l'articolo che, secondo i manifestanti, avrebbe limitato drasticamente la possibilità degli organi di stampa di diffondere immagini delle forze dell'ordine in servizio. Una protesta iniziata in modo pacifico, poi divenuta accesa. Alcuni dimostranti hanno dato alle fiamme diverse auto e hanno lanciato oggetti contro gli agenti, che hanno risposto con il lancio di gas lacrimogeni. Decine di anarchici infiltrati nel corteo hanno lanciato proiettili contro la polizia antisommossa, fracassato vetrine e incendiato auto. Gli stessi hanno distrutto e saccheggiato la filiale di una banca, raccolto i documenti che si trovano all'interno e gettato il materiale in strada. Un manifestante è stato colpito alla testa e due agenti sono stati feriti nel pomeriggio a Nantes, durante un'altra manifestazione. Uno dei due è stato colpito da una bottiglia incendiaria. La protesta è stata esacerbata dagli episodi di violenza della polizia, l'ultimo dei quali il pestaggio da parte di tre poliziotti di un produttore musicale nero a Parigi. I responsabili sono sotto inchiesta in stato di custodia cautelare. Il presidente Emmanuel Macron ha definito l'episodio una vergogna per la Francia. Ma sono state le immagini del filmato delle telecamere di sorveglianza, finito su tutti i social, a dare la massima visibilità a questo episodio. Le stesse immagini, che se passasse la legge voluta dal governo, nessuno avrebbe visto.