Sempre molto tesa la situazione a Hong Kong dopo gli arresti eccellenti di ieri, in tutto una decina, tra i quali l’editore Jimmy Lai e la giovane Agnes Chow, una delle leader della protesta. “La legge esiste e va applicata, ma non vi sarà alcuna caccia alle streghe” ha assicurato la governatrice Carrie Lam, giustificando l'azione della polizia e denunciando le continue ingerenze dei Paesi stranieri che con il loro comportamento finiscono per danneggiare i cittadini che dichiarano di voler proteggere. Carrie Lam è tra le 11 personalità di Hong Kong colpite dalle sanzioni personali del Governo Usa, alle quali la Cina ha risposto con lo stesso provvedimento nei confronti di 11 cittadini americani tra i quali 5 senatori. Stamane Jimmy Lai è stato accompagnato, ammanettato e circondato da decine di poliziotti al porto di Hong Kong per farlo assistere la perquisizione del suo yacht personale tra ali di folla che lo applaudivano e urlavano slogan contro la polizia. Nulla si sa dei prossimi sviluppi, gli avvocati dell'editore, proprietario del tabloid e filo proteste Apple Daily, sperano che il magnate democratico venga rilasciato su cauzione, così come la giovane Agnes Chow che prima dell'entrata in vigore della nuova legge aveva formalmente rinunciato a ogni carica e chiuso il suo blog. Joshua Wong, l'altro giovane leader delle proteste sembra invece essere riuscito a scappare in tempo dall'isola ed essersi rifugiato in Inghilterra da dove promette di continuare la lotta per la difesa della democrazia a Hong Kong. Sale la tensione anche a Taiwan, dove in occasione di una rara e duramente criticata da Pechino, visita ufficiale di un membro dell'amministrazione Usa, il Segretario la salute Alex Azar. il Ministro degli esteri Joseph Wu, ha denunciato le continue minacce di Pechino e chiesto alla comunità internazionale di non far fare all'isola, di fatto indipendente, la fine di Hong Kong.