Lo shock, l'orrore, l'indignazione e soprattutto la rabbia. Dopo il massacro dei bambini e delle loro maestre in Texas sul banco degli imputati, ancora una volta, c'è il possesso fuori controllo delle armi. "Il nostro paese è paralizzato, non dalla paura ma da una lobby delle armi e da un partito politico che non hanno mostrato alcuna volontà di agire per prevenire queste tragedie". Addolorato e arrabbiato l'ex presidente Obama aggiunge "È scaduto il tempo per agire per qualsiasi tipo di azione". Affranto Papa Francesco: "Ho il cuore affranto per la strage nella scuola elementare in Texas. Prego per i bambini, per gli adulti uccisi e per le loro famiglie. È tempo di dire basta al traffico indiscriminato delle armi". Scioccato e rattristato il Segretario generale dell'ONU Guterres, che ha commentato: "È straziante che la maggior parte delle vittime siano bambini". Gli fa eco Charles Michel, Presidente del Consiglio Europeo: "Ho il cuore spezzato dall'insensata perdita di così tante vite innocenti". Tanti i commenti al di fuori del mondo della politica. Il premio Oscar McConaughey ha definito il massacro avvenuto nella sua città natale come il prodotto di un'epidemia che possiamo controllare. Per la poetessa Amanda Gorman bisogna essere un mostro per uccidere dei bambini ma non fare nulla non è solo follia, è disumanità. Anche il mondo dello sport reagisce con durezza. Indignato anche LeBron James dei Los Angeles Lakers: "Questi sono bambini e continuiamo a metterli in pericolo a scuola". Ha scritto su Twitter: "Sul serio a scuola dove dovrebbero essere più al sicuro. Ci deve semplicemente essere un cambiamento". Amara la battuta di Damion Lee, giocatore del Golden Gate Warriors: "Negli Stati Uniti è più facile ottenere una pistola che il latte in polvere".