Lo ha fatto anche Antonio Tajani, il nostro Vicepremier e Ministro degli Esteri ha stretto la mano a Damasco al nuovo Leader siriano: Ahmed al-Sharaa conosciuto col nome di Abu Muhammad al-Jolani, promettendo che l'Italia sarà ponte tra la nuova Siria e l'Unione Europea. Durante il faccia a faccia Tajani ha chiesto ad al-Jolani di fermare l'immigrazione illegale e ha promesso che porterà la questione delle sanzioni contro il regime di Bashar al-Assad sul tavolo dell'UE: "Porremo per esempio il problema delle sanzioni alla prossima riunione dei Ministri degli Affari Esteri dell'Unione Europea per vedere come cambiare una situazione che è legata al regime di Assad, ora è giunto il momento di cambiare, un'idea, una moratoria può essere una proposta da valutare, certamente dobbiamo dare dei segnali e un messaggio di fiducia al popolo siriano e anche alla nuova amministrazione". Dopo Damasco Tajani ha raggiunto Beirut dove ha portato il saluto dell'Italia al neo Presidente della Repubblica libanese Joseph Aoun, eletto il 9 gennaio dopo un vuoto politico ed istituzionale di oltre due anni che ha promesso di smilitarizzare il Sud del Paese, disarmare Hezbollah e iniziare così un nuovo capitolo nella Storia del Libano. Una elezione quella di Aoun che secondo Tajani potrebbe aiutare a portare pace in tutta la Regione mediorientale. Tanto secondo un'indagine statistica indipendente britannica pubblicata sulla rivista inglese The Lancet, il numero delle vittime degli scontri a Gaza riferito dal Ministero della Salute palestinese potrebbe essere sottostimato di almeno il 40%. Il bilancio reale potrebbe aver già superato quota 70 mila morti per il 59% donne, anziani e bambini.