Una telefonata schietta e dura, due giorni dopo esser stata a Kiev ad avere incontrato Zelensky, il Presidente del Consiglio Europeo chiama il leader del Cremlino per ribadire che l'Unione Europea sostiene l'Ucraina e la sua integrità territoriale. Dall'altra parte del telefono però Jean-Michel trova un muro che respinge ogni richiesta. Putin chiude a un possibile incontro con Zelensky, definendolo un "inconcludente". Attacca i 27 per l'appoggio militare dato a Kiev e Nei fatti rigetta l'appello per un cessate il fuoco umanitario in occasione della Pasqua ortodossa domenica. E la necessità di corridoi umanitari, veri. "I colloqui russo-ucraini sono in stallo", lo ha detto il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov. La Russia è pronta a dichiarare una tregua a Mariupol solamente se le truppe decideranno di arrendersi. Sulla sorte della città che affaccia sul mare d'Azov, si concentra la guerra di informazione e controinformazione, tra Occidente e Russia. Mosca respinge le affermazioni del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, circa il fatto che l'esercito ucraino stia ancora tenendo le posizioni a Mariupol. "Bufale", per il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, che invita a fare affidamento solamente sulle informazioni del Ministero della Difesa russa, lo stesso che nega le atrocità commesse a Bucha, sostenendo che si tratti di una messinscena di Kiev, una missione di funzionario delle Nazioni Unite nel sobborgo vicino a Kie, però ha documentato l'uccisione illegale di 50 civili. La portavoce dell'Alto Commissario per i Diritti Umani, parla di esecuzioni sommarie. Sul fronte delle sanzioni mentre Olanda annuncia che entro fine anno non comprerà più gas dalla Russia, Berlino frena alla Germania costerebbe 180 miliardi di euro un prezzo troppo salato per il cancelliere Scholz, che punta a misure meno drastiche e all'ill'invio di armi a Kiev.