La faida familiare andava avanti da anni, da quando la sorella Nagako, all’epoca n. 2 del tempio, era riuscita a far cacciare il fratello sotto l’accusa di essersi impossessato di alcuni fondi. Il fratello aveva reagito citandola in tribunale e minacciandola in tutti i modi. La sua ultima lettera minatoria risale a pochi mesi fa: “Ti taglierò a pezzi e li spedirò all’inferno”. Improvvisamente la vendetta. Shigenaga Tomioka, 56 anni, si è presentato con la sua compagna al tempio shintoista di Hachimangu, uno dei più antichi e famosi di Tokyo, più volte visitato dalla famiglia imperiale, e ha assalito la sorella Nagako, che nel frattempo era diventata l’abate del tempio. Dopo averla più volte colpita con una katana, la tradizionale spada dei samurai, Shigenaga ha ucciso la sua compagna, che nel frattempo aveva inseguito nell’area del tempio l’autista della sorella per un tentativo, per fortuna non riuscito, di uccidere anche lui, e infine si è tolto la vita, improvvisando un maldestro tentativo di harakiri, che secondo alcuni testimoni è stato particolarmente efferato nella sua esecuzione. Il tutto, pare, per i diritti di successione del tempio, la cui gestione, grazie all’esenzione fiscale, rappresenta in Giappone una delle attività più redditizie. I media nazionali stanno dando molto risalto alla vicenda sia perché in Giappone questo tipo di vicende sono molto rare sia perché il tempio è molto famoso. Anche se non tutte le fonti concordano, pare che sia proprio qui che oltre 400 anni fa sia nato il primo torneo di sumo, la cosiddetta “lotta degli dei”.