Trump ammette: "La Russia dietro gli attacchi hacker"

11 gen 2017
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“Solo false notizie”. Così Donald Trump, all’inizio della sua prima conferenza stampa da quando è stato eletto, bolla le indiscrezioni delle ultime ore su informazioni compromettenti che lo riguardano in mano ai russi. Non esiste nulla di tutto questo, assicura il Presidente eletto, che se la prende con i servizi di intelligence che hanno, secondo lui, fatto uscire la cosa e con i media chi ci hanno creduto senza verificare. Ma la questione è solo il punto di partenza per parlare in modo più ampio dei rapporti con la Russia. Trump per la prima volta riconosce pubblicamente che Mosca ha avuto un ruolo nell’hackeraggio delle mail dello staff di Hillary Clinton sottolineando che questo certo non è un bene, ma facendo comunque presente che avere buoni rapporti con Vladimir Putin può solo essere un vantaggio anche rispetto alle battaglie geopolitiche che attendono la sua Amministrazione a partire dalla lotta contro lo Stato islamico. Non solo. Trump ha voluto anche rassicurare rispetto al suo legame con il Cremlino. “Non ho nulla a che vedere con la Russia. Non ci sono accordi finanziari in Russia, né accordi previsti in futuro, perché ne sto alla larga e non ho crediti o debiti o prestiti con la Russia”. D’altronde di Russia ha parlato diffusamente nella sua audizione al Senato Rex Tillerson, scelto da Trump come Segretario di Stato ribadendo che Mosca anche se può essere un partner rimane comunque un avversario, tanto che anche sulle sanzioni bisognerà valutare vari aspetti prima di cambiare approccio. Non solo, l’ex CEO di Exxon Mobil ha anche voluto rassicurare i partner europei confermando l’impegno pieno degli Stati Uniti nella NATO anche sotto la prossima Amministrazione. Un modo, dunque, per tornare a toni più pacati su una questione che è sempre apparsa molto divisiva, anche se poi Donald Trump ha ribadito alcuni dei punti forti della sua campagna elettorale come, ad esempio, l’intenzione di distruggere l’ObamaCare, la riforma sanitaria portata avanti dal Presidente uscente e anche l’intenzione di non rendere pubbliche le sue tasse, nonostante abbia ceduto tutte le sue aziende ad un trust che sarà diretto dai suoi figli. In ultimo, poi, la questione migratoria. Ancora una volta Trump ha ribadito che costruirà il muro al confine con il Messico e sarà proprio il Messico a pagarlo. “Noi costruiremo un muro. Io posso aspettare un anno e mezzo perché finiscano le trattative con il Messico; trattative che inizieranno immediatamente dopo l’insediamento. Il Messico ci rimborserà per il costo del muro in un modo. Questo succederà, che si tratti di una tassa o di un pagamento probabilmente, meno probabilmente un pagamento, ma succederà”.

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