Trump chiude convention repubblicana e accetta nomination

28 ago 2020
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La sfida è ufficialmente aperta. Donald Trump, di fronte a 1500 persone senza mascherina o distanziamento sociale, accetta la nomination del Partito Repubblicano in una cornice iconica che nessun candidato presidenziale prima di lui si è mai potuto permettere: la Casa Bianca. Il suo discorso ha un unico e solo bersaglio: il suo avversario Joe Biden, presentato come un pericoloso socialista radicale in mano alla Cina, incapace di mantenere il controllo in un Paese ormai in mano a manifestanti violenti ed estremisti. Nessun riferimento a George Floyd o a Jacob Blake, ma solo alle proteste come incubatrici del caos che può essere risolto esclusivamente da un Presidente capace di riportare legge ed ordine. Trump, come Nixon nel ’68, fa leva sulle paure degli americani e chiude la convention in tempi di COVID parlando del virus come di una storia di successo della sua amministrazione, quasi ormai superata, non menzionando né il numero di morti né i pesanti dati economici che raccontano di una recessione da tempi di guerra. Le soluzioni che propone, oltre all'imminente vaccino, sono da shock economico. 10 milioni di posti di lavoro nei prossimi 10 mesi e un ulteriore taglio delle tasse. A margine del discorso di Trump non sono mancate per le vie attorno alla Casa Bianca manifestazioni e proteste, momenti di tensione con la Polizia, ad opera delle migliaia di persone che sono arrivate a Washington per partecipare alla marcia dei Black Lives Matter, in programma nella tarda mattinata.

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