Lasciare l’Ucraina al buio. È questa la risposta di Mosca all’incursione delle forze armate di Kiev nella Regione russa di Kursk che tre settimane fa ha colto di sorpresa i vertici del Cremlino. La reazione DI Mosca è arrivata con quella che Kiev chiama “la peggiore offensiva russa” dall’inizio della guerra, cominciata con il maxi-attacco alle Regioni occidentali dell’Ucraina che ha portato alla morte di 7 persone, ferendone altre 47. Nel secondo giorno di bombardamenti, le sirene d’allarme risuonano sopra Kiev, Zaporizha e altre zone del Ucraina. La Russia ha attaccato alle prime ore dell'alba con centinaia di missili e droni colpendo anche zone residenziali. Le forze di difesa aeree di Kiev fanno sapere di avere intercettato la maggior parte dei missili lanciati da Mosca, ma quelli sfuggiti alla difesa ucraina hanno danneggiato le infrastrutture elettriche e del gas in diverse Regioni. Obiettivo di Mosca sembra essere proprio il sistema delle infrastrutture energetiche dell’Ucraina. La ritorsione è diretta all’avanzata delle Forze Armate ucraine nell'area russa del Kursk che ha alimentato i timori per la sicurezza della centrale nucleare della Regione. Presente in queste ore per valutare la situazione in quell'impianto il direttore generale dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica Rafael Grossi atteso poi a Kiev per colloqui con i vertici. Intanto il Presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, torna a chiedere rinforzi agli alleati e fa sapere che gli attacchi non rimarranno impuniti. Dagli Stati Uniti, Joe Biden prova a rassicurare l'alleato scrivendo in una nota che la Russia non avrà mai successo e niente potrà spezzare lo spirito del popolo ucraino.