Buongiorno Fabio, buongiorno a tutti i nostri telespettatori. Siamo a Saltivka, è un quartiere a nord di Kharkiv, qui ci sono state battaglie continue per due mesi, era la strada da cui volevano entrare i russi e il bombardamento di questo quartiere dormitorio è stato incessante, per settimane. Il quartiere è praticamente ancora deserto e vedete che la devastazione, su questa arteria principale, ancora non è stata sistemata, anche perché sono arrivati missili di ogni tipo, qua ci sono dei pezzi di artiglieria incastrati dentro l'asfalto, tutto questo dovrà essere sistemato, qua è arrivato, e ringrazio Fabrizio Stoppelli per le immagini, un colpo di artiglieria ben più pesante, che ha creato questo immenso cratere. Se ci giriamo e andiamo a vedere verso fuori, si vede come siano crollati i lampioni della strada e come i russi siano a qualche decina di chilometri, perché, in realtà. il confine da Kharkiv è abbastanza vicino, 30-40 km in assoluto. E poi ancora andando oltre queste lamiere completamente incendiate, si vede come nulla sia stato risparmiato. Una macchina è andata in fuoco, quella che siamo riprendendo adesso, ma in generale tutti i palazzi qui ancora soffrono di mancanza di elettricità, di mancanza di gas e di mancanza di acqua. Abbiamo visto persone cucinare davanti ai palazzi e soprattutto davvero poche persone che sono ancora tornate nella città. È stata colpita del suo cuore, al centro, ma sono stati colpiti, ancora più duramente, i quartieri residenziali, quelli all'esterno della città, da dove i russi bombardavano per provare a entrare, adesso sono stati ricacciati indietro, stanno provando a consolidare le proprie posizioni perché se dovessero essere cacciati troppo indietro si interromperebbe l'asse di approvvigionamento delle truppe in Donbass. In Donbass la situazione è difficilissima, in particolare a Severodonetsk, sappiamo essere una città ormai sotto assedio, tipo Mariupol e lì, ha detto Zelensky, muoiono 100 soldati al giorno, c'è stato un battaglione che è partito in 240, ne sono tornati 130, quindi quasi il 50% del battaglione che è andato a combattere è stato o ucciso, o fatto prigioniero. Questa è la situazione a Kharkiv, una città che sì, sta provando a ripartire, nel senso che non ha più il bombardamento quotidiano, però con grande, grande difficoltà.