"Così dobbiamo fare oggi gli interventi al cuore." A parlare è Boris Todurov un cardiochirurgo di Kiev che ha ripreso il momento in cui in sala operatoria è saltata la luce e medici e infermieri hanno continuato a operare illuminandosi con le torce da campeggio o con le lampade frontali. Anche vista dallo spazio l'Ucraina ormai al buio, le immagini satellitari mostrano un buco nero dopo gli ennesimi attacchi russi che hanno, inizialmente, lasciato la capitale Kiev completamente senz'acqua e per il 70% al buio; l'acqua è stata riallacciata, ma ci vorrà del tempo prima che il sistema idrico torni a funzionare a pieno regime, soprattutto ai piani alti. I 78 missili a lungo raggio hanno ucciso dieci persone e ne hanno ferite 50, ma soprattutto hanno ulteriormente piegato il sistema energetico del paese, già gravemente compromesso dalla nuova tattica russa che a fronte delle sconfitte sul campo mira a cercare di piegare l'Ucraina lasciandola al freddo e al buio, mentre stanno arrivando le terribili temperature invernali. L'elettricità è tornata più o meno in tutto il paese, ma i blackout sono continui; ancora larga parte di Kiev non ha corrente elettrica e soprattutto riscaldamento. Lo stesso dicasi per tutti i centri più importanti: da Leopoli a Odessa o Kharkiv, tanto che in tutto il paese sono nati 4000 centri provvisori, dove la popolazione può gratuitamente riscaldarsi, ricaricare i telefoni e bere una bevanda calda. Sono i nuovi simboli della resistenza ai bombardamenti e agli attacchi alle infrastrutture civili ed energetiche che non accennano a smettere. Il portavoce dell'intelligence della Difesa ha avvertito i cittadini a tenersi pronti ad altri attacchi perché ormai queste raffiche di missili hanno cadenza settimanale è la previsione è che continueranno anche se l'Ucraina sta provando a rafforzare le proprie difese aeree e missilistiche. Da Kherson intanto arriva un primo bilancio dei presunti crimini di guerra negli otto mesi di occupazione russa; finora sono stati trovati nei territori liberati i corpi di 432 civili uccisi, mentre le camere di tortura identificate dagli investigatori sono almeno nove. La buona notizia viene invece da un nuovo scambio di prigionieri di guerra con la liberazione di altri 50, tra cui gli eroici difensori di Chernobyl, dell'isola dei serpenti e di Mariupol.