"Io spero che il confronto non sia giusto. Ma ciò che ora lo fa apparire tale è la costante allusione da parte della Cina a un intervento militare a Taiwan in futuro. Continua ad essere ripetuto che il Presidente Xi vorrebbe vedere la riunificazione di Taiwan alla Cina continentale, ottenuta con la forza, come il punto più alto, il coronamento della sua carriera politica. Non sorprende quindi che gli analisti guardino all'invasione dell'Ucraina, che è stato un disastro per tutti russi compresi, come collegata a questa vicenda. Io spero che non accada, ma molti ritengono che un'invasione di Taiwan sia più probabile ora, io personalmente non le penso, di quanto non lo fosse in passato". "Lei ha fatto una sorta di analogia tra ciò che starebbe accadendo all'interno del Cremlino e ciò che potrebbe stare accadendo all'interno del Partito Comunista cinese. Lo spiega al pubblico italiano?" "Ciò che ho detto e che ci prendiamo in giro se crediamo di poter sapere cosa accade al vertice di questi regimi totalitari. Non abbiamo mai veramente saputo che cosa accadesse all'interno del Cremlino, e dubito che lo sappiamo oggi, e così anche all'interno dei palazzi del potere cinesi. Ciò che si può dare per certo è che c'è molta attività politica all'interno di quelle mura anche se non traspare all'esterno. E a un certo punto anche i dittatori devono fare i conti con la realtà. Anche se vivi in una sorta di corte che ti fa da cassa di risonanza, ciò non vuol dire che il mondo là fuori si fermi. Il problema dei dittatori è che non ricevono consigli che mettano in discussione se stiano operando nella maniera giusta o meno. Penso che sempre quando i regimi autoritari collassano lo facciano molto più velocemente di quanto ci si aspetti. È come il ghiaccio o la neve d'inverno che quando cominciano a sciogliersi, lo fanno molto velocemente".