"Ci sono alcuni passi avanti positivi, come mi hanno riferito i nostri negoziatori, quelli della nostra parte le racconterò poi meglio tutto nel dettaglio." Di che negoziati si tratti non si sa visto che ad Antalya si è giunti ad un sostanziale nulla di fatto. E un nuovo round in Bielorussia non è ancora in agenda. Certo è che Putin con questa dichiarazione ha sparigliato le carte in una giornata in cui da Mosca e Kiev sono giunte parole che hanno gettato nello sconcerto la Comunità Internazionale. Ad iniziare il Presidente ucraino con la denuncia di un possibile utilizzo di armi chimiche da parte di Mosca, legittimato dalla falsa notizia del loro impiego da parte di Kiev. Parole a cui è seguita la replica russa, da parte per bocca del Presidente. Putin infatti era sceso sul terreno e si era detto disponibile a distribuire le armi sequestrate agli ucraini, armi occidentali, ai separatisti del Donbass ed aprire così, come l'Ucraina, reclutamento di stranieri nei ranghi dell'Esercito Russo. Parole che venivano prese come spunto dallo stesso Zielinsky per denunciare l'Impiego di 16000 miliziani siriani sul terreno. Il Cremlino, allora aveva rilanciato accusando tutto l'Occidente di aver ignorato l'allarme di Mosca sulla situazione in Ucraina e l'accerchiamento da parte della NATO e di non aver mai ricevuto risposta. Poi la mano tesa di Putin, c'è da domandarsi il senso di queste parole in un simile contesto, anche se forse, ci sono almeno un paio di ragioni. Primo, Putin cerca di ribattere alla campagna mediatica di Zielinsky, su questo terreno bisogna dire che finora non c'è stata battaglia. L'ex attore ha capacità comunicativa superiore, Putin è difficoltà. In secondo luogo anche nell'incontro con Lukashenko Putin ha ammesso che ci sono dei problemi; l'isolamento economico e politico sta forse incominciando ad avere i suoi effetti. "Certo è che Alexander Navalny, Leader dell'opposizione, il blogger in prigione ha convocato, per domenica, una manifestazione contro la guerra. Ignoriamo quale potrà essere la risposta della gente, sappiamo però molto bene quale sarà quella del Regime, la repressione.".