Scatenate l'inferno ma come Cenerentola tutti a casa entro la mezzanotte. Può sembrare un paradosso ma non lo è. La scena artistica a Kiev è più viva che mai, i teatri sono pieni le librerie affollate, le gallerie espongono e vendono le loro opere e il pomeriggio giovani e meno giovani vanno a ballare nei locali più underground. Ogni evento qui è accompagnato da una grande raccolta fondi e buona parte dei ricavi vanno ai soldati e all'esercito. Solo questa sera i ragazzi hanno raccolto più di 1000 euro. La creatività trabocca in tutti gli angoli di questi locali che prima della guerra ospitavano DJ internazionali, adesso sono gli ucraini ad animare le serate in questi ex complessi industriali sovietici, serate che però per via del coprifuoco devono finire troppo presto. Ma non ci sono solo eventi come questo di musica e performance forse il teatro è la migliore dimostrazione di come i tempi bui della guerra possano alimentare di contenuti la produzione artistica. Siamo andati a vedere le prove di uno spettacolo scritto e messo in scena da sole attrici, parla delle vicende delle Kozaky leggendarie e poco conosciute guerriere ucraine di un epoca precristiana. La regista e le attrici ci raccontano come da quando è iniziata la guerra i teatri siano in pieno boom. Teatri pieni dunque, performance dei locali e DJ di musica elettronica ma anche l'arte più tradizionale quella di musei e gallerie va a gonfie vele quasi inspiegabilmente. L'arte però non aiuta solo il pubblico ma anche chi la crea.