Risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell'ONU. È quella che ha ridefinito la missione Unifil dopo il cessate il fuoco tra Israele e Libano del 2006, ed è dunque la risoluzione che introduce la cosiddetta "Blueline" linea di demarcazione che sostituisce il confine tra i due stati e la zona cuscinetto di 60 km a sud del fiume Litani. Sono queste le aree dove lavorano i militari inquadrati nella missione delle Nazioni Unite, perché a loro è stata affidata la smilitarizzazione della regione. In sintesi Unifil controllava che nel Sud del Libano le uniche forze armate presenti ed autorizzate fossero proprio quelle libanesi, dato che la risoluzione impone ad Israele di non oltrepassare la linea blu e ad Hezbollah di disarmare e ritirare le proprie milizie a nord del Litani. Risoluzione disattesa ma che stabilisce precise regole di ingaggio, dove l'uso delle armi da parte del contingente Unifil è limitato alla protezione della popolazione civile e all'autodifesa. Regole di ingaggio che sono diretta conseguenza della definizione peace keeping, favorire la pace, e non di peace enforsing che ne implica l'imposizione. 10.000 i cachi blu impiegati in questa missione, con il nostro contingente di 1.068 militari che confermano l'Italia come uno dei principali Paesi contributori.