Mi sono guardato allo specchio mi sono detto: non può lasciare che Trump venga rieletto. Così Michael Bloomberg parlando nel suo primo comizio a Norfolk, in Virginia, ha spiegato le ragioni della sua decisione di candidarsi per la nomination democratica. Arrivato in ritardo a corsa già iniziata, l'ex sindaco di New York sta mettendo sul piatto tutta la sua potenza di fuoco per recuperare. In questa prima settimana inonderà 20 Stati con i suoi spot elettorali; una spesa da oltre 35 milioni di dollari, che vanno ad aggiungersi ai 100 già investiti nelle ultime settimane in tutto il Paese per spot mirati contro Donald Trump, soprattutto nelle contee e nei distretti più incerti, che potrebbero rivelarsi fondamentali per chiunque sia il candidato, se si vuole battere Presidente nel 2020. Ci sono poi 20 milioni spesi per spingere le persone nelle zone più disagiate e con una popolazione a maggioranza latino e afroamericana ad andarsi a registrare per votare alle prossime elezioni. Tentativi di Bloomberg per far capire che, indipendentemente dalla sua corsa, lui è pronto ad essere in prima linea anche solo per finanziare quello che a suo parere deve essere il principale obiettivo comune fra i democratici: cacciare Trump dalla Casa Bianca il prossimo anno. D'altronde, per lui, che vanta un patrimonio da 50 miliardi di dollari, ogni cosa è possibile, ed è proprio su questo che lo stanno attaccando i suoi avversari in casa Dem, soprattutto i più progressisti, con Elizabeth Warren che lo accusa di volersi comprare la democrazia. Al momento, però, almeno stando ai sondaggi, tutti questi soldi potrebbero non bastare. Infatti i primi rilevamenti lo danno al 3% nelle preferenze dei democratici, senza contare che praticamente nessuno prima di lui è riuscito a conquistare la nomination non correndo neanche nei primi Stati in cui si vota, vale a dire in Iowa e New Hampshire. Ma questa è la strategia di Bloomberg, convinto che, pur non partecipando nelle prime primarie, potrà riuscire ad ottenere i voti necessari, investendo tutto sul Super Tuesday del 3 marzo.