258, tante volte sono stati colpiti 30 insediamenti a Kherson nel corso della sola ultima settimana. Un numero impressionante che rende l'idea di una popolazione, o quel poco che ne rimane, stremata. Il Presidente ucraino Zelensky lo ripete nel corso del suo messaggio. La guerra non da tregua, il gelo, la mancanza di elettricità, la disperazione, Zelensky accusa i russi di provocare "nient'altro che devastazione, questo è tutto ciò che si lasciano alle spalle", dice. E intanto Kiev è di nuovo al buio. La società per l'energia elettrica ucraina ha annunciato infatti la ripresa delle interruzioni della corrente, aggiungendo: "stiamo facendo tutto il possibile per garantire l'elettricità a ogni casa per 2-3 ore per due volte al giorno". Sarebbe la tenacia ucraina, la strenua difesa e volontà di riprendersi la loro terra, secondo Zelensky, ad aver scatenato la furia russa. L'Ucraina non accetterà mai ordini da Mosca, e con questo si va avanti. Si bombardano le macerie da una parte e si risponde dall'altra. Vladimir Putin vuole usare l’inverno come arma. Kherson ormai non è che macerie, pezzi di palazzi e di vita, quella rimasta, riconquistata dopo l’occupazione russa è stata ormai bombardata oltre ogni limite. "Non permetteremo a Putin di rubarci anche il Natale". È la promessa del Sindaco di Kiev. Gli alberi ci saranno, non possono distruggere anche quello. "Nessuno cancellerà Natale e Capodanno", ha assicurato. Non ci saranno luminarie, ovviamente, le infrastrutture sono danneggiate, ma la festa non verrà annientata, piccola speranza, barlume lontano di normalità.