Il Cremlino tornate ad accusare Kiev e gli ucraini per l'attacco alla centrale nucleare della regione russa di Kursk, dopo che il direttore generale dell'AIEA, l'Agenzia Internazionale per il Nucleare, Rafael Grossi, ha visitato il sito e denunciato il "grave rischio" di un incidente nucleare, data la vicinanza dell'impianto al fronte del Sud. Mosca chiede all'AIEA da che parte vuol stare. E mentre gli ucraini avanzano nei territori russi del Sud a Kursk, Zelensky conferma che non va bene sul fronte dell'Est. Nel Donetsk e nel Donbass la situazione si è fatta davvero complicata, dice il presidente, ed è sempre più difficile proteggere Pokrovsk, città nodo logistico militare ora rischia di cadere in mano nemica, aprendo la strada alla conquista di Kramatorsk e Kharkiv. I civili sono in fuga, come possono, mentre i soldati della federazione rivendicano la conquista di un altro villaggio: Kamyshevakha ora è russo. E mentre si gonfiano i bilanci europei per la difesa, record la spesa militare polacca dice Tusk, la Russia lancia il monito sulla decisone ucraina, confermata anche da Zelensky, di non voler prorogare il contratto in scadenza il 31 dicembre con Gazprom per la fornitura di gas russo agli europei, che passa proprio per l'Ucraina. Una decisione che ricadrà sui cittadini europei, dice il Cremlino. Oltre il 40% della capacità produttiva delle centrali idroelettriche ucraine è andata persa negli attacchi a cui è stato sottoposto il Paese in questi giorni, dicono da Kiev. L'Ucraina continua a intercettare missili russi quotidianamente, salvando innumerevoli vite, dice il segretario generale della NATO Stoltenberg, per questo gli alleati devono sostenerla adeguatamente. Ma né Londra e né Berlino aprono alle ripetute richieste del presidente ucraino di superare i limiti imposti sull'uso delle armi per attaccare in territorio russo.