Aumento contagi, nuove misure restrittive in Campania

15 ott 2020
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Non è ancora allarme rosso in tutta Italia, ma l'allerta è alta. Il preoccupante andamento dei contagi potrebbe costringere il Governo a prendere in seria considerazione la possibilità di un'ulteriore stretta che prevederebbe inevitabilmente zone rosse localizzate, ma anche la lockdown settoriali e a tempo, seguendo l'esempio di altri Paesi europei. La Campania intanto vara una stretta molto importante a causa dell'impennata dei contagi il governatore De Luca ha firmato un'ordinanza che prevede tutta una serie di misure restrittive. Sospesa l'attività didattica in presenza per scuole e università fino al 30 ottobre, tranne che per le matricole degli atenei. Vietate feste e cerimonie al chiuso e all'aperto, con invitati estranei al nucleo familiare convivente. Sospese tutte le attività di circoli ludici e ricreativi. Nessuna possibilità d'asporto per i ristoranti dopo le 21, solo il delivery resta consentito senza limiti di orario. Misure volte a contenere possibili assembramenti pericolosi e a ridurre al massimo la mobilità. Contro l'ordinanza di De Luca si scaglia il Ministro Azzolina. È una decisione gravissima e sbagliata, attacca, la valuteremo con tutto il Governo. In Campania lo 0,75% degli studenti è risultato positivo a scuola, aggiunge Azzolina, e la media nazionale è 0,80. Se c'è crescita per i contagi non è certo colpa del rientro in classe. In Alto Adige, Sesto Pusteria e Monguelfo sono state dichiarate zone rosse. Per tutto il Governo l'obiettivo è far rispettare le indicazioni dell'ultimo Dpcm e attendere il tempo necessario per verificarne gli effetti. Qualcuno ha parlato di lockdown nazionali è evidente che con i numeri di oggi questa questa possibilità non la vedo con i numeri di oggi, però dinnanzi a noi abbiamo ancora moltissimi giorni. Faccio fatica a pensare con i numeri odierni a un lockdown generalizzato. Si tratta tra esecutivo e Regioni sulla possibilità di differenziare gli orari scolastici, allo scopo di diminuire i picchi di utenza sui mezzi di trasporto. È il Presidente dell'Emilia Romagna, Bonaccini, a proporre di dilatare gli orari di entrata e uscita degli istituti, così da non superare la capienza dell' 80% sui mezzi pubblici e garantire maggiore controllo e sicurezza. Una delle ipotesi allo studio sarebbe quella di dividere gli studenti per blocchi, mattina o pomeriggio, per salvaguardare la didattica in presenza. Nelle prossime ore si riunirà la conferenza Stato-Regioni che farà una prima analisi dei numeri, e poi arriverà il nuovo monitoraggio del Ministero della Salute. Sotto osservazione l'indice di trasmissione del virus. Se dovesse salire sopra l' 1,25 il Governo o le regioni particolarmente colpite potrebbero valutare ulteriori misure restrittive.

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