Battute, sarcasmo ma soprattutto l'affondo elettorale. Il caos a sinistra è figlio di una mancanza di visione comune e solo della voglia di sommare poltrone. Il centrodestra gongola spinto dai sondaggi a gioco facile nel dipingere gli avversari come un'armata Brancaleone che non solo non è stata in grado di dare forma ad una coalizione ma neppure di parlare di programmi, ecco allora che Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia giocano d'anticipo annunciando il loro entro la fine della settimana: "Quando saremo al Governo applicheremo una Flat tax al 23% per tutti, famiglie e imprese." Su migranti e blocco navale respingono le accuse di anti costituzionalità, serve un controllo alla partenza e non all'arrivo quando i giochi sono fatti, il tutto d'intesa e insieme alle istituzioni europee. "Il concetto qual è? É quello di trovare accordi con le autorità di provenienza delle ondate migratorie per fermare le ondate migratorie e fare anche degli hotspot che siano però gestiti e controllati." La Meloni intanto ripete che se il suo partito sarà il più votato lei stessa potrebbe fare il premier in risposta al consenso degli italiani per la sua linea politica. Matteo Salvini non mette in discussione le regole e dopo aver chiesto di dichiarare in anticipo la lista degli eventuali ministri oggi rimanda tutto al post voto: "Non ci sono ministri adesso, premier adesso, sottosegretari adesso, aspettiamo il 25 settembre se gli italiani scelgono il centrodestra ed è tutto da vedere perché io non do niente per scontato, se gli italiani scelgono il centrodestra e nel centrodestra danno un consenso in più alla Lega sono pronto a prendermi l'onore e l'onere di prendere per mano questo Paese e di scegliere il meglio per questo Paese." Sul versante 5 stelle si sono chiuse le candidature per gli aspiranti parlamentari, non c'è Rocco Casalino ma non c'è neppure Alessandro Di Battista che probabilmente si aspettava più calore intorno al suo nome: "Non credo che sia un danno, né che Casalino non sia candidato attualmente, né che Alessandro non sia candidato, io credo che le persone fuori guarderanno alla compattezza del messaggio." Conte blocca anche le ambizioni della Raggi, per lei c'è il limite dei due mandati, avanti invece Chiara Appendino l'ex sindaco di Torino è la prima big stellata a scendere ufficialmente in campo.